VINITALY 2022: Silenziosa rinascita del Movimento Vino Italiano

VINITALY 2022: Silenziosa rinascita del Movimento Vino Italiano

Torna Vinitaly dopo la pandemia: attesa incredibile!

Eravamo davvero curiosi di vedere come si sarebbe ripreso l’intero comparto vino italiano dopo la pandemia che ad onor del vero non ha assolutamente visto crisi nelle comparto enologico nazionale anzi.

Vinitaly però si sa è una fiera che quando c’è viene criticata ma quando si interrompe manca, manca a tutti.

Vinitaly 2022 è stata una grande manifestazione, organizzata come sempre molto bene dall’ente Verona fiere e da tutti gli addetti ai lavori; unica tiratina d’orecchie bisogna farla a quei grandi geni che hanno deciso di non dare gli accrediti ai blogger con la scusa della pandemia e delle regole di restrizione anti covid quasi come se fossero proprio blogger e giornalisti a creare ammassamenti in una struttura che farebbe far ombra al madison square garden per dimensioni ed estensione. Comunque tant’è!

Noi abbiamo in ogni caso partecipato perchè le aziende amiche e i colleghi da incontrare dopo quasi due anni di pandemia erano molti cosi come le sorprese.

Gli assaggi sono stati come sempre incredibili con aziende che ci hanno lasciato davvero sbalorditi per qualità, finezza e precisione dei loro vini.

La prima cantina visitata è in Sicilia, Cantine di Nessuno, produttrice etnea di vini pregiatissimi che si è confrontata con la mission di produrre due Metodo Classico a base Nerello Mascalese e Cappuccio. Incredibili davvero!!! Una menzione va fatta per il Milice Rosso Etna Rosso DOC vino complesso, elegante, fine ed incredibilmente romantico.

Altra sorpesa in Sicilia è stata la cantina Caruso&Minini che negli ultimi anni si è vista protagonista di importanti investimenti sempre più rivolti al “green” con l’installazione di un impianto fotovoltaico capace di fornire energia pulita alla cantina rendendola quasi autosufficiente. Qua un vino su tutti che ha saputo stupirci è stato l’orange wine “ARANCINO” vino trandy, giovanile, fresco che spicca per le sue note nettamente siciliane. Profumi intensi, sapido e con un colore meraviglioso! Va menzionato per eleganza e capacità di beva fuori dal comune il Perricone Biologico IGP davvero un grande vino.

Altra cantina interessante nel padiglione Sicilia è stata BRUGNANO, cantina da qualche anno nelle mani dei giovani Francesco e Giuseppe che hanno portato una boccata di modernità, freschezza e nuovo savoir faire ai vini. I grandi classici siciliani sono stati opportunamenti sgrezzati e svecchiati uno su tutti il Nero d’Avola mentre per i bianchi ottimi risultati sono stati ottenuti con l’Inzolia che finalmente risulta un vino piacevole, longevo e scorrevole.

Vinitaly è anche momento di incontri con amici ed uno di questi è Federico che lavora con passione in Toscana come export manager delle cantine che fanno riferimento al gruppo Meletti Cavallari dove ha potuto ritoccare con mano la grandissimo qualità dei vini di Grattamacco e Poggio di Sotto. Sugli scudi come sempre sia il Grattamacco che l’Alberello due bolgheri superiore superlativi e ovviamente tutta la linea dei vini di Montalcino della Poggio di Sotto: potenti, eleganti: superlativi!!!

Il passaggio in Piemonte è servito per riassaggiare la linea meravigliosa della cantina Bovio coi sui Cru di BAROLO uno su tutti l’Arborina, il mio preferito ed il grandissimo Parussi nell’annata 2018. Il Piemonte, in particolare il Barolo a Vinitaly è sempre motivo di grandi scoperte e conferme perche è di anno in anno la qualità è capace sia di grandi conferme che di grandi fallimenti. Non è il caso di Bovio ma è successo che da un anno all’altro spesso per colpa delle annate sempre più altalenanti e calde andassimo ad assaggiare Baroli spesso di scarsa qualità.

In Sardegna ci passo sempre per salutare amici, conoscenti di vecchia data e per riassaporare l’aria di casa. Quest’anno ho assaggiato i vini di una cantina che ancora non avevo provato, quelli della Cantina Ledda, tenuta gallurese che produce dei vini dalla qualità estremamente alta. Su tutti il Solianu un Vermentino di Gallura DOCG e il Cerasa un ottimo Cannonau elegante, fresco e vero.

La visita alle cantine del Sud Italia è proseguita con le Cantine Caraudo in Calabria che mi hanno regalato la sorpresa più grande di tutta la manifestazione di Vinitaly. Grandissimi vini, finezza ed eleganza estreme accompagnate da vesti francesi di complessità e armoniosa complessità. Bianchi finissimi e magistralmente lunghi e rossi composti, aggraziati con colori bellissimi. Grisara è un binaco incredibile, 100% pecorello vino dalla spiccata mineralità e freschezza. Tra i rossi sicuramente merita di essere ricordato il Dattilo, Gaglioppo 100% morbidissimo e vellutato.

Sulle colline pescaresi abbiamo scoperto una bellissima realtà , l’Azienda Agricola Tocco che produce vini del territorio, strettamente vocati alla tipicità: Passerina, Trebbiano d’Abruzzo, Cerasuolo e Montepulciano. L’ENISIO, il Montepulciano Riserva è davvero un vino splendido, elegantemente struttrato con capacità di invecchiamento importanti. Una nota a piè pagina lo merita il mai banale Cerasuolo d’Abruzzo che questa cantina produce in modo elegante e suadente.

Grande menzione merita la Cantina Valdangius in piena Umbria produttrice di un grande Trebbiano Spoletino. I rossi sono in completa evoluzione partendo dal Montefalco Rosso, passando per la Riserva fino al grandissimo Montefalco Sagrantino che in questa cantina conosce livelli davvero alti. Tannini e polifenoli da far invidia a tutti il Sagrantino di Valdangius sprigiona potenza, complessità, aromi e fine eleganza sin da subito dando vita ad un gioco di sapori e profumi da mille e una notte. Vino incredibile. Da bere almeno una volta nella vita!

L’attesa è già a Vinitaly 2023 che sarà sicuramente teatro di piacevoli conferme, incontri inaspettati e grandissimi assaggi.

Che dire? all’anno prossimo!!

Andrea Pilu

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